Capitolo 18 (Parte II): Le ambizioni di controllo globale del Partito Comunista Cinese
Indice dei contenuti
3. La “guerra senza limiti” del PCC
a.”La Grande Propaganda verso l’estero” e la promozione della cultura del Partito nel mondo
• La più grande macchina di propaganda al mondo
• Trasformare i media mondiali in succursali della Xinhua
• Lavaggio del cervello a livello culturale e artistico
b. “Il Fronte Unito”: come disintegrare il mondo libero dall’interno per formare una Lega dei Comunisti
• Corruzione dei personaggi politici e degli uomini d’affari occidentali
• Infiltrazione dei circoli accademici e dei think tank
• Comprare e sfruttare i capi delle comunità cinesi all’estero, gli imprenditori e gli studenti
• Infiltrarsi nel mondo dello spettacolo
• Minacciare e intimidire i dissidenti all’estero
c. La guerra senza limiti economica è l’artiglieria pesante del PCC
• La trappola di “scambiare la tecnologia per l’accesso mercato”
• Una potenza manifatturiera basata sul furto
• Il progetto “mille talenti”: la competizione per i talenti e la guerra dello spionaggio
• Un sistema nazionale malvagio
d. La guerra dello spionaggio coinvolge tutti i cittadini
e. La guerra senza limiti prende molte forme
4. Il “modello cinese” e il suo impatto distruttivo
5. Lezioni imparate e vie di uscita
a. Le politiche di pacificazione sono state un grosso errore
b. Perché l’Occidente na ha sbagliato a gestire il PCC?
c. Come uscire da questa situazione?
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3. La “guerra senza limiti” del PCC
Nel processo di realizzazione delle sue ambizioni globali, il PCC non ha morale né regole. Come affermato nei Nove commentari sul Partito Comunista, la storia della fondazione del PCC è un processo in cui esso ha assorbito gradualmente tutte le malvagità provenienti da tutto il mondo, inclusi i suoi nove tratti caratteristici: «malvagità, falsità, istigazione, scatenamento della feccia della società, spionaggio, rapine, lotta, eliminazioni e controllo[1]». Questi tratti ereditati sono ovunque individuabili nel corso del processo di espansione globale del PCC; inoltre, i suoi mezzi e maligni vengono continuamente rafforzati e sviluppati.
La “guerra senza limiti”, un prodotto del pensiero del PCC, è un’espressione concentrata di queste caratteristiche malvagie e una ragione importante del successo del Partito. L’idea di una guerra senza limiti è stata sempre una linea guida della pratica militare del PCC e, nel 1999, due generali comunisti cinesi hanno menzionato ufficialmente il termine nelle loro opere militari. La “guerra senza limiti”, per definizione, è «una guerra al di là di tutti i confini ed i limiti […], è costringere il nemico ad accettare i propri interessi con tutti i mezzi, armati e non armati, militari e non militari, che prevedano o non prevedano l’uccisione. I metodi possono essere di qualunque natura, le informazioni sono onnipresenti, il campo di battaglia è dovunque, al di là di tutti i limiti politici, storici, culturali e morali[2]».
Guerra senza limiti significa che «tutte le armi e le tecnologie possono essere usate a volontà; significa che tutti i confini tra quello che si definisce guerra e quello che non si definisce guerra, tra quello che è militare e non militare vengono spazzati via». Essa utilizza metodi che vanno al di là del singolo Paese e che non sono limitati a particolari settori: la finanza, il commercio, i media, la legge internazionale, lo spazio, sono tutti possibili campi di battaglia della guerra, che ha come armi il terrorismo, l’hackeraggio, le armi biochimiche, ecologiche, atomiche ed elettroniche, il traffico di droga, l’informazione, le tecniche psicologiche e ideologiche, le sanzioni e così via[3].
Gli autori del libro Guerra Senza Limiti ritengono che la “generalizzazione” della guerra sia l’inevitabile risultato del futuro e che tutti i campi debbano essere militarizzati. Credono, inoltre, che la chiave per la guerra senza limiti sia un’enorme quantità di personale non militare. Il governo, secondo questa filosofia, dovrebbe prepararsi al combattimento in tutti i campi di guerra invisibili il prima possibile[4].
A volte, nel linguaggio comune, si parla di “campi di battaglia” in senso metaforico. Il PCC ha invece interpretato tutto nel vero senso della parola. Considera tutti i campi come un campo di battaglia: in qualsiasi momento si deve mantenere uno stato simile a come se ci fosse la guerra, chiunque può deve partecipare alla guerra e ogni conflitto è considerato una lotta mortale. Per raggiungere i suoi obiettivi, il PCC non esita a lanciare accuse e a impiegare tutte le forze dell’intero Paese.
Negli anni ’40, durante la guerra civile della Cina, il PCC usò la guerra economica per far crollare il governo nazionale, la guerra di spionaggio per ottenere direttamente il piano di combattimento dell’esercito nazionale e varie cospirazioni per assistere l’azione militare nello sconfiggere il Kuomintang. Questi metodi storici di guerra senza limiti sono ancora in uso oggi dal PCC e vengono applicati su una scala più grande e più ampia. Guerra senza limiti significa rompere le regole e la morale: questo modo di intendere la guerra rende la maggior parte delle persone, dei governi e delle aziende occidentali incapaci di comprendere il modo in cui agisce il PCC. Ancora più difficile, poi, è competere con esso.
Il PCC ha implementato il pensiero della guerra senza limiti in diversi settori, per ottenere i propri obiettivi:
• L’esportazione della cultura del Partito e delle sue bugie nel mondo mediante la propaganda rivolta all’estero
• Il controllo della stampa globale e la guerra ideologica
• La corruzione mediante l’offerta di fama, sesso, relazioni, soldi e potere dispotico, volta ad unire i leader delle Nazioni Unite o vari personaggi politici di vari Paesi, esperti e accademici, magnati e persone influenti di ogni genere allo scopo di sviluppare amicizie che supportino il PCC e lo aiutino nei periodi di crisi
• Il sostegno e l’incitamento di regimi canaglia allo scopo di distrarre gli Stati Uniti e i governi occidentali
• L’impiego della diplomazia commerciale per far competere tra loro i Paesi liberi, utilizzando l’esca costituita da quel miliardo e più di consumatori cinesi
• Il rafforzamento dell’integrazione economica e dell’interdipendenza con altri Paesi per legarli a séLa violazione delle regole commerciali dell’Omc
• Le false promesse di riforma volte ad accumulare surplus commerciali e riserve in valuta estera
• L’utilizzo dei frutti del capitalismo per rafforzare il socialismo
• L’impiego del mercato, degli scambi con l’estero e delle risorse finanziarie per reprimere i diritti umani in una guerra economica senza limiti e per costringere altri Paesi ad abbandonare le responsabilità morali e i valori universali
• Il costringere i cinesi che lavorano in imprese private di Paesi sviluppati a trafugare informazioni
• Prendere in ostaggio i cittadini cinesi e di altri Paesi
a. “La Grande Propaganda verso l’estero” e la promozione della cultura del Partito nel mondo
Una stazione radiofonica cinese statale ha fondato una filiale a Londra e ha pubblicato un annuncio di lavoro in cui cercava 90 impiegati; tra i requisiti c’era quello di «poter presentare le notizie dal punto di vista della Cina». L’annuncio ha ricevuto più di 6000 candidature. Il PCC ha quindi incontrato un problema che tutti gli invidiano: troppi candidati[5]. L’entusiasmo nei confronti dell’annuncio della radio portavoce del PCC mostra il declino della stampa occidentale e la minaccia della grande propaganda estera del PCC.
• La più grande macchina di propaganda al mondo
Mao Zedong desiderava che l’agenzia di stampa Xinhua controllasse la Terra: «In modo che tutto il mondo possa sentire le nostre voci», diceva [6]. In passato il PCC non era in grado di realizzare questo desiderio, ma ora è quasi a quel punto.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, i media occidentali hanno riscontrato difficoltà finanziarie e il PCC ha approfittato del momento per programmare una strategia di “grande propaganda verso l’estero”. Il People’s Daily, il China Daily, la Xinhua News Agency, la CCTV, China Radio International e altri portavoce del PCC hanno aperto giornali, stazioni radio e stazioni televisive in tutto il mondo. Chang Ping, ex direttore di Southern Weekend, ha affermato che dal 2009 le autorità cinesi hanno stanziato 45 miliardi di yuan per la cosiddetta “strategia nazionale per le pubbliche relazioni e la pubblicità”. Tuttavia, secondo altre fonti nella stampa cinese, i 45 miliardi erano solo una piccola parte, quella pubblica, dello stanziamento[7]. La stampa britannica ha infatti stimato che il PCC spende 10 miliardi dollari all’anno nella propaganda[8].
Nel marzo 2018, il Partito Comunista Cinese ha unito CCTV, China Radio International e China National Radio istituendo la Stazione centrale radiotelevisiva generale, gestita dal dipartimento centrale di propaganda e definita “Voce della Cina”: si tratta della più grande macchina di propaganda del mondo.
Una volta, la Xinhua News Agency ha affittato un gigantesco tabellone a Times Square, New York, per fare pubblicità al Partito Comunista. Nel 2016, il PCC ha cambiato il nome della CCTV all’estero, da CCTV a CGTN (China Global Television Network).
Il PCC aggiorna continuamente i metodi della sua propaganda. Per esempio, ha implementato la strategia di “localizzazione” per i giornalisti delle sedi estere dei suoi media principali, che consiste, in sostanza, nel reclutare giornalisti e presentatori locali. Infatti, una foto di Xi Jinping che si collega in videochiamata con la CCTV in America mostra che il 90% dei giornalisti non è cinese[9]. Il contenuto dei programmi è tutto creato nel Paese straniero e i giornalisti sono assunti in loco: sul territorio straniero, con i volti degli stranieri, le voci degli stranieri e il pensiero del Partito comunista; è fatto appositamente per confondere i due concetti: il PCC e la Cina. Il PCC usa gli stranieri per raccontare la storia del PCC (non della Cina) e diffondere la voce del PCC (e non della Cina).
Questa è la scena più distintiva nella grande propaganda verso estero del PCC. Il PCC fornisce anche borse di studio a giovani generazioni di giornalisti internazionali. Con tutto pagato, possono partecipare ai corsi di formazione o agli studi di laurea in Cina. Il motivo è chiaramente quello di infondere in loro la visione del giornalismo del PCC.
Insieme alla colonizzazione economica in Africa, i media del PCC hanno raggiunto tutti gli angoli dell’Africa. Il gruppo televisivo e mediatico StarTimes Media Group, con sede in Cina, opera attualmente in 30 Paesi nel continente africano e afferma di essere «l’operatore di TV digitale in più rapida crescita e più influente in Africa». Un tassista in Uganda ha dichiarato: «Ci sono sempre più africani che comprendono la società cinese guardando le serie tv della Cina contemporanea[10]».
A causa della sua mancanza di credibilità, la propaganda del PCC non ha mai avuto un gran successo all’estero. In ogni caso, il trasformare i media stranieri in propri portavoce, l’attaccare spietatamente i media e gli individui che criticano il Partito e il costringere tutti a sostenere il PCC, sono tutti ingredienti della ricetta della propaganda estera del PCC.
• Trasformare i media mondiali in succursali della Xinhua
Nel 2015, i ministri degli Esteri di 10 Paesi hanno condannato il PCC per le sue azioni volte a costruire isole artificiali nel conteso Mar Cinese Meridionale. In quel momento, una stazione radio della periferia occidentale di Washington ha emesso una voce fuori dal coro: non ha affatto menzionato il piano del PCC di costruire le isole e, al contrario, ha affermato che una “forza esterna” avrebbe cercato di inventare dei fatti e di aggravare le tensioni nel Mar Cinese Meridionale [11]. Questa stazione radio si chiama WCRW e presenta molti contenuti sostenuti del PCC. Curiosamente, la stazione non ospita pubblicità e l’unico suo cliente è una compagnia cinese: G & E Studio Inc, con sede a Los Angeles e appartenente a China Radio International (CRI), che ne detiene il 60% delle azioni. G & E ha almeno 15 stazioni radio simili in America, in varie città, tra cui Washington DC, Los Angeles, Salt Lake City, Atlanta, Philadelphia, Houston, Honolulu e Portland (Oregon) e Vancouver, (Canada).
Il portavoce del Partito Comunista Cinese China Radio International (CRI) fa affidamento su una società locale registrata a nome di un cittadino americano di etnia cinese. Controllandone le azioni, utilizza le stazioni radio statunitensi per promuovere propaganda comunista. Il più grande vantaggio di questa operazione è quello di nascondere l’identità del PCC, facendo sì che le persone abbiano l’impressione che degli americani stiano esprimendo il loro sostegno per il PCC.
Nel 2015, la CRI aveva 33 stazioni in almeno 14 Paesi e nel 2018 le stazioni sono diventate 58 e i Paesi del mondo 35 [12]. Dato che le operazioni e il controllo sono portati avanti mediante l’uso di aziende cinesi locali, sembra che i Paesi democratici non abbiano modo di affrontare la situazione per via legale, nonostante in molti siano scontenti di questa propaganda nascosta. La grande propaganda del Partito Comunista Cinese ha sfruttato le falle della società democratica. In nome della democrazia, promuove la dittatura e cerca di manipolare il pubblico affinché adotti la propria visione delle cose, il tutto sfruttando le scappatoie giuridiche della società libera. Quindi, nel nome della democrazia, cerca di distruggere la democrazia stessa.
Gli inserti del China Daily, che, per usare un’espressione cinese, “si fanno un viaggio con una barca presa in prestito”, costituiscono un’altra parte importante della propaganda verso l’estero del PCC. Il China Daily pubblica notizie sul Washington Post come inserti pubblicitari, utilizzando uno stile d’impaginazione che crea l’illusione di star leggendo una pagina qualunque del Washington Post[13]. Oltre al Post, il PCC ha fatto lo stesso su più di 30 giornali influenti, tra cui il New York Times, il Wall Street Journal, il British Daily Telegraph e Le Figaro. La parola “pubblicità” sulla pagina è collocata in un posto poco appariscente. I lettori potrebbero facilmente pensare che queste pagine siano materiale proprio del giornale.
Il 23 settembre 2018, il China Daily ha inserito quattro pagine di pubblicità sul giornale locale dell’Iowa De Moines Register, che sembravano le notizie ordinarie del giornale, ma i cui contenuti attaccavano il presidente degli Stati Uniti e cercavano di influenzare le elezioni di metà mandato degli Stati Uniti[14].
Il PCC è specializzato nel controllo dei media cinesi dell’estero. Attraverso la coercizione e la tentazione, ha “convertito” un gran numero di media in lingua cinese, inclusi alcuni con tendenze anticomuniste fondati in passato da taiwanesi. Il “Forum Mondiale dei Media Cinesi”, per esempio, è uno strumento divulgativo sponsorizzato dal PCC per trasmettere le istruzioni del Partito ai media cinesi in tutto il mondo. Il 10 settembre 2017, il nono Forum Mondiale dei Media Cinesi si è tenuto a Fuzhou: vi hanno partecipato più di 460 media cinesi d’oltremare provenienti da più di 60 Paesi dei cinque continenti.
Un esempio dell’impatto di questo lavoro di controllo dell’informazione può essere riscontrato nelle notizie del giornale in lingua cinese Qiao Bao, pubblicato in California, che porta la propaganda del PCC all’interno del giornalismo occidentale. Durante il XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, i lunghi reportage di questo giornale sull’argomento erano esattamente come quelli dei media ufficiali del Partito Comunista Cinese[15].
Durante le proteste del Movimento degli Ombrelli a Hong Kong nel 2014, la Overseas Chinese Media Association, controllata dal PCC con più di 160 membri, ha messo insieme 142 media cinesi che sostengono il PCC in Asia, Europa, Africa, America e Australia e tutti hanno pubblicato una cosiddetta Dichiarazione di «Difesa di Hong Kong», per sostenere il PCC. Una tale penetrazione del PCC all’estero, così diffusa ed efficace, sorprende veramente il mondo esterno[16].
Il PCC sostiene alcuni media cinesi così che agiscano da “falsi media stranieri”, per promuovere la propaganda del PCC sotto altro nome, per creare l’illusione che molti media in tutto il mondo sostengano il PCC.
La soppressione dell’opposizione è un’altra delle operazioni del PCC. Il PCC minaccia l’annullamento del visto o altro per quei media e giornalisti d’oltremare che osano denunciare le sue cattive azioni, costringendoli, così, ad autocensurarsi e ad avere paura di oltrepassare certe soglie. Nel mondo sono pochi i media realmente indipendenti dall’influenza del PCC.
Ci sono diversi modi, per una persona cattiva, di cambiare l’impressione che gli altri hanno di lei. Uno è partire dall’interno, abbandonare il male e diventare una persona buona: gli altri naturalmente cambieranno idea su di lui; il secondo è partire da fuori, fare il lavaggio del cervello agli altriin modo che gli altri non la considerino più cattiva; Il terzo modo è utilizzare il sistema del lavaggio del cervello per trasformare gli altri in cattivi, cosa che fornisce la massima protezione per se stessi.
Il PCC adotta al contempo il secondo e il terzo metodo. Usa una varietà di attività di propaganda su larga scala per fare il lavaggio del cervello agli stranieri, in modo che non abbiano più la percezione che il PCC sia cattivo e li trascina persino nell’acqua con sé, in modo che essi siano disposti a unirsi ai cattivi. Attraverso ampi investimenti e operazioni, il PCC ha istituito un sistema mondiale per il lavaggio del cervello.
• Lavaggio del cervello a livello culturale e artistico
Il lavaggio del cervello culturale è uno strumento importante che il PCC impiega per distruggere la cultura tradizionale. Il PCC ha pubblicizzato il suo impegno nel restaurare la cultura tradizionale negli ultimi anni, ma come accennato nei precedenti capitoli di questo libro, questa ondata di cosiddetta “cultura tradizionale in ripresa” è priva dell’anima vera della cultura tradizionale e ha messo invece la falsa cultura del PCC a rimpiazzo della tradizione.
Questo non ha solo ingannato il mondo, ma ha anche contribuito a devastare ulteriormente la cultura tradizionale. In più, al fine di influenzare ulteriormente il mondo, uno degli elementi chiave della propaganda estera del PCC è di esportare la propria versione della cultura “tradizionale” cinese e utilizzare gli usi e costumi cinesi per “abbellire” il PCC.. Si tratta di un’altra forma di manipolazione delle percezioni, o di lavaggio del cervello. Un esempio tipico di questa strategia è l’Istituto Confucio.
Secondo statistiche incomplete, a partire dalla fine del 2017, il PCC ha creato 525 Istituti Confucio (all’interno dei college e delle università) in 146 Paesi e 1.133 aule di Confucio (per le scuole primarie e secondarie) [17]. I fondi dell’Istituto Confucio provengono dal “Hanban”(l’ufficio della lingua cinese) affiliato al Dipartimento del Fronte Unito del PCC, e l’uso dei fondi è supervisionato dagli ambasciatori e dai consolati del Partito Comunista Cinese. Gli Istituti Confucio sovvertono gli importanti principi accademici dell’autonomia e della libertà delle istituzioni accademiche, con l’obiettivo di promuovere la volontà ufficiale del PCC, mostrare agli studenti la storia filtrata della Cina ed omettere la vera storia del PCC e la pessima situazione dei diritti umani. In alcune aule dell’Istituto Confucio, vengono appesi al muro i saggi letterari di Mao Zedong. Dicono di insegnare la cultura tradizionale cinese, ma di fatto promuovono gli insegnamenti del comunismo ed esportano la cultura del PCC.
Oltre a offrire corsi culturali e linguistici, l’Istituto Confucio distorce anche la storia e organizza persino proteste contro le attività che il PCC ritiene delle minacce al suo dominio. Ad esempio, vari oratori sono stati invitati a pubblicizzare ripetutamente le bugie del PCC sul Tibet e hanno affermato che la causa della guerra di Corea fosse che le forze armate statunitensi che avevano bombardato i villaggi cinesi e il PCC era stato costretto a inviare soldati[18].
Il National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2019 del governo statunitense, approvato nel 2018, ha condannato con un linguaggio molto forte i tentativi del PCC di influenzare l’opinione pubblica negli Stati Uniti, in particolare i suoi “media, istituzioni culturali, imprese e gruppi accademici e politici”. L’atto di legge vieta esplicitamente al Ministero della Difesa di finanziare le facoltà di lingua cinese delle università americane che ospitano un Istituto Confucio[19].
Dal settembre all’ottobre 2011, Il PCC ha messo sul palcoscenico del Kennedy Art Center di Washingto, DC il balletto Red Detachment of Women, composto da 300 ballerini. A settembre del 2016, a Los Angeles, si è tenuto un concerto di alto profilo per commemorare l’80° anniversario della vittoria della lunga marcia dell’Armata Rossa. Allo stesso tempo, in Australia, presso i municipi di Sydney e di Melbourne è stato organizzato l’evento “Canzoni rossi per commemorare il 40° anniversario della morte di Mao Zedong”.. Le organizzazioni cinesi locali in Australia hanno però protestato e alla fine hanno interrotto lo spettacolo. Nel 2017, il Partito comunista cinese ha esportato il Red Detachment of Women in Australia, e nel 2018 è riuscito a portare un altro dramma di danza rossa violenta del PCC, Honghu Red Guard a Sydney e Melbourne.
Per quando riguarda la guerra dei media e dell’informazione, il regime del Pcc e i governi democratici non hanno una posizione paritaria: il PCC non consente ai media di alcun Paese democratico di entrare nella Cina, ma può spostare tutti i suoi portavoce in una società democratica a suo piacimento; il PCC non consente a nessuno nel Paese democratico di investire nel portavoce dei media, ma il PCC può inserire le sue parole, i suoi suoni e le sue immagini arbitrariamente all’interno dei media di una società democratica o acquistare direttamente dai media stranieri; i media cinesi del Partito non consentono che i giornalisti occidentali lavorino per loro, ma il PCC può inviare le sue persone nei media occidentali o istruire direttamente gli stranieri come portavoce dei media del Partito.
Finché l’Occidente considera ancora i portavoce del PCC come dei “media”, l’Occidente continuerà a perdere, in questa guerra dell’informazione. Nel 2018, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha richiesto a Xinhua News Agency e a China Global TV Network di registrarsi come “agente straniero” negli Stati Uniti. Anche se questo è già un passo avanti, è ancora lungi dall’essere abbastanza: non ha risolto il problema dalla radice.
La propaganda estera del PCC è un grande progetto che ha lo scopo di cambiare le opinioni del pubblico nei confronti del regime. Si può dire che abbia raggiunto alcuni dei risultati previsti. La diffusione delle tossine comuniste in tutto il mondo attraverso una propaganda su larga scala ha seriamente fuorviato le opinioni del mondo sul PCC, sul modello del PCC, sulla situazione dei diritti umani in Cina e sul Comunismo.
b. “Il Fronte Unito”: come disintegrare il mondo libero dall’interno per formare una Lega dei Comunisti
Il 18 dicembre 2018, durante le celebrazioni della conferenza per il 40° anniversario della “riforma economica cinese” del PCC, è stata conferita a dieci stranieri la “Medaglia di amicizia per la riforma cinese”, per ringraziare del “sostegno e l’aiuto della comunità internazionale per la riforma economica della Cina”. Tra queste dieci, c’era l’ex presidente del Comitato Olimpico Juan Antonio Samaranch, che ha aiutato il PCC a conquistare il diritto di ospitare le Olimpiadi estive del 2008 e Robert Lawrence Kuhn, un uomo d’affari americano che ha firmato un’autobiografia molto lusinghiera dell’ex leader del Partito Comunista Jiang Zemin. In effetti, negli ultimi decenni, ci sono stati innumerevoli politici e celebrità internazionali che hanno aiutato il PCC. Hanno interpretato ruoli diversi per motivi diversi, ma purtroppo sono diventati vittime del fronte unito del PCC e complici di questo regime criminale.
Per raggiungere le sue ambizioni di dominio globale, il PCC ha attinto a tutte le forze possibili. Questa è una parte importante del “fronte unito” del PCC, Tong Zhan. Mao Zedong ha classificato il “fronte unito” come uno dei “tre tesori magici” del PCC. Il governo del Kuomintang nel passato e la società libera di oggi hanno subito enormi perdite a causa del fronte unito del PCC. Fortunatamente, i Paesi occidentali hanno iniziato a svegliarsi e negli ultimi anni hanno pubblicato una serie di studi investigativi sul fronte unito.
Il 24 agosto 2018, la Commissione di revisione economica e della sicurezza USA-Cina (USCC) del Congresso degli Stati Uniti, ha pubblicato una relazione intitolataIl lavoro del fronte unitodella Cina all’estero. Questa relazione fornisce un riassunto sulla struttura e i metodi dell’operazione del fronte unito del PCC, incluso come il PCC usa varie organizzazioni e istituzioni ufficiali e locali per portare avanti il fronte unito e l’influenza del fronte unito del Partito comunista cinese sugli Stati Uniti e altri Paesi occidentali. La relazione ha sottolineato che «il PCC ha rafforzato vigorosamente il suo lavoro del fronte unito negli ultimi anni. Ci sono sempre di più funzionari del Dipartimento Fronte Unito che sono stati assegnati a posizioni di alto livello nel PCC e nel governo. Negli ultimi anni, il PCC ha aumentato di 40.000 il numero dei quadri del fronte unito[20].»
Il think tank europeo Global Public Policy Research Institute (GPPI) ha pubblicato un rapporto di ricerca nel 2018 in cui ha rivelato in dettaglio le attività di infiltrazione del PCC in Europa [21]. Il 29 novembre nel 2018, la Hoover Institution dell’Università di Stanford ha pubblicato anche uno studio dettagliato che rivelava la penetrazione all’estero del PCC. Lo studio ha sottolineato che «le attività del “fronte unito” della Cina (il PCC) vanno oltre la comunità dei cinesi espatriati, e il loro obiettivo è una più ampia gamma di istituzioni settoriali nella società occidentale, dai think tank, alle università, ai media, ai governi locali, statali e nazionali. La Cina (il PCC) si impegna a promuovere l’immagine positiva del suo governo, della sua politica, della sua società e della sua cultura, sopprimendo i diversi punti di vista, riunendo le forze principali degli Stati Uniti a sostegno dei suoi obiettivi politici e dei suoi interessi economici[22]».
In generale, i target del fronte unito del PCC sono le seguenti categorie principali.
• Corruzione dei personaggi politici e degli uomini d’affari occidentali
La relazione USCC ha sottolineato che il PCC considera il lavoro del fronte unito come uno strumento importante per rafforzare il sostegno per il Partito. Per i politici occidentali, il PCC non esita a tirar fuori grosse tangenti e a compiere molti sforzi. Tramite il lobbismo, le tentazioni e le relazioni, il PCC ha stretto forti legami con un gran numero dei funzionari di alto livello dei governi occidentali, li ha trattati come fossero ospiti importanti, preparando per loro doni preziosi e chiamandoli “vecchi amici del popolo cinese”. Tra di loro ci sono dei segretari generali delle Nazioni Unite, capi di Stato, funzionari governativi, parlamentari, consiglieri governativi, capi di organizzazioni internazionali, celebri intellettuali, magnati dei media, ecc. Nei momenti critici, ci si aspetta da loro che esprimano sostegno nei confronti del PCC.
L’ex direttore dell’Ufficio Affari Civili di Hong Kong, Patrick Ho Chi-ping, che è stato condannato a dicembre 2018 dagli Stati Uniti, ha stretti legami con gli alti funzionari del PCC. Aveva rappresentato la compagnia energetica cinese e corrotto funzionari di due Paesi africani per ottenere i diritti di estrazione mineraria. Ha corrotto anche due ex presidenti dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite i quali il PCC ha potuto stringere relazioni con funzionari ad alto livello di altri Paesi[23].
I documenti giudiziari statunitensi hanno mostrato la diffusa corruzione e lo spionaggio della ZTE, il colosso cinese della telecomunicazione: due funzionari del settore delle telecomunicazioni della Liberia hanno testimoniato che tra il 2005 e il 2007, la ZTE ha corrotto i funzionari dei loro Paesi su ampia scala, compreso il presidente stesso del Paese, funzionari governativi a tutti i livelli e la Magistratura.
Il PCC ha corrotto con interessi, favori sessuali e spionaggio per avvicinarsi ai leader politici di diverse fazioni e usarli come pedine per realizzare le sue ambizioni. Dopo le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti a novembre nel 2014, in un memorandum di China Huaxin Energy, una compagnia ufficialmente sostenuta dal Partito Comunista Cinese, è stato delineato un piano per contattare con i politici, attività definita come fondare “una relazione e una base di amici”.
La relazione tra Ye Jianming, il presidente di Huaxin e gli alti politici europei è straordinaria. Una volta Ye Jianming ha chiesto al consigliere della sicurezza per un ex presidente degli Stati Uniti se poteva convincere l’esercito americano a non bombardare la Siria, perché voleva comprare i giacimenti petroliferi lì. Tra le persone che aveva contattato c’erano gli alti funzionari della Riserva Federale degli Stati Uniti, gli alti funzionari delle Nazioni Unite e le famiglie degli alti funzionari del governo statunitense[24].
In qualunque momento sia necessario, il PCC formerà vari “fronti uniti” temporanei per isolare il nemico. In passato, il PCC usava i voti dei Paesi del terzo mondo per vincere nelle Nazioni Unite; usava l’Iran per vanificare gli impegni degli Stati Uniti per stabilizzare il Medio Oriente e al tempo stesso consolidare la nuova alleanza economica; mentre nella recente guerra commerciale sino-americana, il PCC ha fatto le pressioni sui Paesi europei per suscitare le contraddizioni tra l’Europa e gli Stati Uniti, formare un nuovo fronte unito e limitare congiuntamente gli Stati Uniti.
Il PCC attinge anche vigorosamente alle figure politiche locali, come i leader delle comunità, i consiglieri comunali, i sindaci e i legislatori statali. La metodologia prevalente è quella di donare denaro alle figure politiche tramite uomini d’affari cinesi o gruppi cinesi, invitarli a visitare la Cina e cogliere l’opportunità per tangenti, concessioni di benefici ai loro parenti e amici quando fanno gli affari nella Cina, o corruzione dei loro assistenti; spesso usano trappole sessuali e altri mezzi bassi del genere.
Nel 2005, Chen Yonglin, l’ex primo segretario del consolato cinese a Sydney, è fuggito in l’Australia. Nel 2017, è stato intervistato da Epoch Times e ha svelato in dettaglio i mezzi con cui il fronte unito del Partito comunista cinese si è infiltrato nel governo australiano e ha corrotto i politici e i funzionari: «Non solo le donazioni politiche, ma anche la quantità di tangenti per i politici in privato è in realtà molto più alta della quantità delle donazioni politiche, in particolare per i politici di alto livello. Ci sono tantissimi funzionari che sono stati corrotti».
«La corruzione ai funzionari politici australiani da parte del PCC include anche portare queste persone in Cina per viaggiare, farli godere di un trattamento da imperatore, che comprendere anche le prostitute offerte dalle compagnie cinesi o dai cinesi immigrati a Australia. Molti funzionari australiani hanno cambiato atteggiamento subito dopo aver visitato la Cina[25]».
Con le sue potenti risorse finanziarie, il PCC ha attirato i partiti comunisti, i partiti di sinistra e i membri della Sinistra in tutto il mondo, e li ha fatti diventare agenti del PCC nel loro Paese, per promuovere la diffusione dell’ideologia comunista.
Il PCC ha usato lo stesso metodo nei confronti della comunità finanziaria e delle compagnie occidentali, invitandone i membri come ospiti, offrendo loro benefici economici e facendo pressione sui loro governi, tramite queste persone, per influenzare le politiche economiche e finanziarie dei Paesi occidentali. Nella guerra commerciale sino-americana, i funzionari ad alto livello del PCC hanno interagito frequentemente con Wall Street. Molte importanti istituzioni finanziarie e società multinazionali negli Stati Uniti hanno attività commerciali in Cina: al fine di espandere la propria attività hanno assunto molti figli dei funzionari ad alto livello del Partito Comunista Cinese, chiamati “principini”; questi ultimi sono gli occhi, le orecchie e la voce del Partito in queste aziende.
• Infiltrazione dei circoli accademici e dei think tank
Nei Paesi occidentali, molti think tank hanno un’influenza diretta sulle politiche e le strategie nazionali, quindi il PCC ha dato grande importanza a questi gruppi. La relazione dell’Hoover Institution rivela che il PCC si è particolarmente impegnato a influenzare il governo statunitense e la sua opinione, creando situazioni favorevoli al Partito Comunista Cinese. Tramite i fondi dati ai think tank, Il PCC cercava di raggiungere l’obiettivo di influenzare questi circoli. Il PCC ha cercato di comprare, controllare o influenzare quasi tutti i gruppi di esperti che si occupano di argomenti legati alla Cina [26].
Il Washington Post ha rivelato che alcune compagnie cinesi vogliono controllare i think tank statunitensi; ad esempio, Huawei, il gigante delle telecomunicazioni cinesi, non solo minaccia la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma cerca anche di influenzare l’indipendenza del think tank di Washington fornendo loro fondi[27].
Huawei ha sponsorizzato più di 20 università britanniche come Cambridge e Oxford. Il professor Anthony Glees, esperto di sicurezza nazionale del centro di ricerca sulla sicurezza nel Regno Unito, ha dichiarato: «I fondi cinesi per le università britanniche finanziano la ricerca sull’elettronica, cosa che costituisce un problema di sicurezza nazionale». Glees crede che Huawei abbia adottato il progetto “i semi del futuro” per connettersi con l’università e attrarre giovani talenti: «È sicuramente una classica tattica sovversiva comunista[28]».
Usando letangenti del denaro, dello status, degli onori, eccetera, il PCC compra gli studiosi d’oltremare, specialmente gli studiosi specializzati sulla Cina. Alcuni degli studiosi che sono stati comprati hanno seguito la propaganda del PCC e hanno scritto libri per illustrare “l’ascesa pacifica”, “il sogno cinese” e il “modello cinese” del PCC. Il cambiamento di atteggiamento sulla Cina di questi studiosi può influenzare indirettamente la politica occidentale nei confronti del PCC, ed è esattamente ciò che il PCC vuole ottenere.
Ad aggiungere poi al danno la beffa, negli ultimi decenni gli studiosi socialisti occidentali sono stati seriamente influenzati dall’ideologia comunista. Con una piccola “guida” esterna, passeranno dal credere nell’ideologia di sinistra ad abbracciare attivamente il regime comunista.
• Comprare e sfruttare i capi delle comunità cinesi all’estero, gli imprenditori e gli studenti
Il PCC ha trasformato i sentimenti dei cinesi d’oltremare per la madrepatria nella simpatia e nel riconoscimento dell’ideologia del PCC. A tal fine, il PCC fornisce sostegno finanziario ai gruppi chiave per comprare i loro cuori. Il PCC impiega spesso l’espressione “l’amore per la propria patria, l’amicizia verso i simili”, come parte del suo tentativo deliberato di confondere il concetto della “Cina” con quello del “PCC” per ingannare i cinesi d’oltremare. Inoltre, utilizzando una rete di organizzazioni, sostenitori e spie all’estero, marginalizza e attacca i suoi avversari.
Il PCC approfitta di ogni occasione per invitare i cinesi d’oltremare a investire nelle imprese cinesi e organizza spesso ricevimenti di alto livello per i leader della comunità cinese. Per i sostenitori del PCC all’estero, organizza incontri con i veterani del Partito comunista cinese, o li invita alla cosiddetta cerimonia della festa nazionale e così via.
Zach Dorfman, un ricercatore senior del Consiglio di Carnegie per l’Etica e gli Affari Internazionali negli Stati Uniti, ha pubblicato un lungo articolo investigativo nel sito politico americano Politico. L’articolo ha rivelato delle attività di spionaggio della Cina e della Russia nella Silicon Valley, con particolare attenzione agli attori cinesi [29]. L’articolo ha esaminato come esempio Rose Pak, un’intermediaria cinese di San Francisco. Il PCC ha usato la Pak per far sì che la Camera di Commercio cinese di San Francisco impedisse al Falun Gong, ai Tibetani e ai pro-Taiwan, così come agli attivisti uiguri e ad altri gruppi, di partecipare alle parate di Capodanno.
La relazione USCC ha anche rivelato che l’Associazione degli Studenti e degli Studiosi Cinesi (CSSA) è controllata dal PCC ed è un’importante pedina del PCC all’estero. Sui siti di alcuni rami della CSSA si dice chiaramente che sono stati fondati dall’Ambasciata Cinese, o che sono direttamente affiliati ad essa [30]. Accettano spesso ordini di impedire ai dissidenti di esprimere le proprie opinioni, molestare, intimidire e monitorare gli studenti che non rispettano il PCC.
La CSSA è anche direttamente coinvolta nello spionaggio economico industriale. Nel 2005, il giornale francese Le Monde ha rivelato che la CSSA dell’Università di Leuven, in Belgio, costituiva la prima linea della rete di spionaggio economico del PCC in Belgio. La rete di spionaggio ha centinaia di spie che lavorano in varie compagnie europee[31].
• Infiltrarsi nel mondo dello spettacolo
Negli ultimi anni, il PCC ha continuamente aumentato i suoi sforzi per penetrare nel settore dell’intrattenimento degli Stati Uniti. Nel 2012, il Gruppo Wanda ha investito 2 miliardi e 600 milioni di dollari per acquisire il secondo più grande cinema americano, AMC, dopodiché ha speso 3 miliardi e 500 milioni di dollari per Legendary Pictures e un miliardo e 100 milioni per il quarto più grande cinema, Carmack [32]. Nel 2016, Ali Films ha acquisito una parte delle azioni di Amblin Partners, una compagnia del grande regista di Hollywood Steven Spielberg e ha inviato un rappresentante al consiglio di amministrazione della compagnia per l’importante decisione [33].
Uno degli obiettivi principali dell’infiltrazione del PCC nel settore dell’intrattenimento è far parlare il mondo delle “storie buone del PCC)” e presentare “l’ immagine positiva della crescita pacifica” per coprire la sua ambizione di dominare e al tempo stesso far ignorare al mondo l’espansione della cultura del Partito che corrompe tutto il mondo. Dal 1997 al 2013, la Cina ha investito solo in 12 film dei 100 migliori film del mondo di Hollywood. Ma nei cinque anni successivi, la Cina ha partecipato a 41 investimenti nei film più venduti di Hollywood[34].
Hollywood desidera ardentemente il mercato cinematografico in rapida crescita della Cina e i suoi dirigenti sono ben consapevoli che non potranno lucrarci senza adeguarsi alla linea del Partito. Di conseguenza, cercano di assicurarsi di essere in armonia con la censura cinese [35]. Le celebrità americane che si sono opposte al PCC non possono entrare nel Paese o sono escluse dal mercato cinese. La star di Hollywood Richard Gere, che si è espressa chiaramente in merito al Tibet, per esempio, non solo non può più andare in Cina, ma persino la sua carriera come attore ne è stata influenzata: per non offendere il PCC, alcuni produttori hanno rifiutato di investire nei film a cui ha partecipato[36]. Inoltre, ci sono molte star del cinema e della televisione che sono state inserite nella lista nera a causa di altri tipi di trasgressione.
• Minacciare e intimidire i dissidenti d’oltremare
Per gli studiosi occidentali, in particolare quegli esperti critici sulla Cina, il PCC applica la coercizione e gli incentivi, cosa che ha fatto sì che molti studiosi prendessero l’iniziativa di autocensurarsi. I mezzi coercitivi, incluso il rifiuto del visto, hanno un grande impatto sui giovani studiosi e sulla loro carriera professionale; molti studiosi evitano le questioni dei diritti umani, o relative ai Tibetani e agli altri cosiddetti “argomenti delicati”, per non offendere il Partito comunista Cinese.
Perry Link, un professore di Studi dell’Asia Orientale è stato messo nella lista nera per i suoi studi sul massacro di Piazza Tienanmen, che hanno messo in cattiva luce il regime comunista. Il PCC ha quindi utilizzato la sua esperienza come “cattivo esempio”, in modo da disincentivare i più giovani al comportarsi in modo simile [37]. A ottobre il 2017, al vice-presidente della Commissione per i Diritti Umani del Partito Conservatore britannico, Benedict Rogers, (che è anche un sostenitore del movimento democratico di Hong Kong) è stato negato l’ingresso nell’aeroporto di Hong Kong ed è stato rimpatriato[38].
La relazione USCC rivela: «I servizi segreti del PCC hanno chiesto alle minoranze, come gli uiguri che vivono all’estero, di fare le spie per il PCC. Se non sono d’accordo, il PCC li minaccia di inviare loro o le loro famiglie nei campi di detenzione dello Xinjiang. Secondo gli Uiguri che sono stati oggetto di minacce, lo scopo è “non solo raccogliere informazioni sulle attività di uiguri all’estero, ma anche creare discordia all’interno della comunità all’estero, e intimidire le persone per impedire loro di opporsi al governo cinese».
La relazione dell’USCC afferma anche che gli agenti dell’intelligence cinese cercano di reclutare come spie i membri di minoranze etniche, tra cui gli uiguri che vivono all’estero. Se rifiutano, le loro famiglie in Cina possono subire maltrattamenti. Secondo gli uiguri che hanno ricevuto simili minacce, lo scopo delle minacce non è solo quello di ottenere informazioni sulla diaspora uigura, ma anche quello di creare divisioni interne che quindi impediscano un’efficace opposizione al PCC [39].
c. La guerra senza limiti economica è l’artigliera pesante del PCC
Se la propaganda estera, la gestione delle percezioni e il fronte unito sono le forme di soft power del Partito, allora il settore high-tech deve diventare il suo hard power. Negli anni ‘50, lo slogan del PCC era “sorpassare il Regno Unito e raggiungere gli Stati Uniti”, ma era solo una farsa. Oggi, tuttavia, la stessa strategia è diventata realistica e preoccupante.
Dal 1980, il PCC ha attuato una serie di piani strategici per la scienza e la tecnologia, tra cui il Programma 863 (programma nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell’alta tecnologia), il Programma 973 (piano nazionale per i progetti di ricerca principali), il Made in China 2025 (strategia per trasformare la Cina da un Paese manifatturiero a una potenza della produzione entro il 2025, conquistando il posto di Paese guida nell’ambito dei big data, del 5G e simili).La strategia include degli ambiziosi piani relativi all’intelligenza artificiale, settore del quale la Cina immagina di divenire leader mondiale entro il 2030. Lo scopo è di migliorare lo stato di “fabbrica del mondo” della Cina in uno stato di gigante della produzione avanzata, ottenendo così il dominio sul mondo.
È normale che un Paese cerchi di migliorarsi nell’industria. È anche normale che un governo dia il suo sostegno alla ricerca e allo sviluppo di un settore così strategico. Allora perché la strategia della tecnologia del PCC è diventata un problema per il mondo occidentale?
La ragione più fondamentale è che la Cina sotto il regime comunista cinese non è un Paese normale. Per dirla in maniera più chiara, lo sviluppo della scienza e della tecnologia del PCC non volto ad entrare nella lista dei Paesi high-tech e orientato a una competizione imparziale con gli altri Paesi, ma ha lo scopo di utilizzare mezzi spregevoli per eliminare completamente gli avversari e sconfiggere le economie occidentali, in particolare l’economia degli Stati Uniti, al fine di dominare il mondo. Lo scopo dello sviluppo della forza scientifica e tecnologica del PCC è quello di servire meglio la sua ideologia, per il dominio del Comunismo alla fine.
L’innovazione tecnologica è il frutto del pensiero libero del capitalismo ed è in naturale conflitto con l’autocrazia totalitaria del comunismo. I ricercatori in Cina non hanno neanche la libertà di usare liberamente internet per la ricerca. È difficile fare le innovazioni sotto l’ambiente chiuso dal PCC. Quindi il PCC, per avere l’avanzata tecnologia occidentale, usa metodi anormali – rubare la tecnologia, attirare le risorse umane, danneggiare l’industria occidentale. Le cose che l’Occidente ha trascorso decenni a sviluppare, con fondi astronomici sono state rubate, studiate e modificate dal PCC e poi sono state messe in produzione su ampia scala, gettate nel mondo e utilizzate per combattere le imprese private e l’economia occidentale. Si può dire che il PCC stia usando l’approccio della “guerra senza limiti” per vincere questa guerra tecnica.
• La trappola di “scambiare la tecnologia per l’accesso al mercato”
Negli ultimi anni, la ferrovia ad alta velocità cinese è diventata il biglietto da visita dell’industria manifatturiera cinese e il protagonista della “diplomazia ferroviaria ad alta velocità”. La sua breve ma intensa storia di oltre dieci anni è stata definita “leggendaria” dai media del Partito Comunista Cinese, ma per le aziende occidentali è un incubo in cui la loro tecnologia è stata rubata. È stata veramente una perdita grande, in cambio di un piccolo guadagno, per l’Occidente.
Il progetto della ferrovia ad alta velocità della Cina è iniziato all’inizio degli anni 90. Nel 2005, il PCC ha abbandonato la ricerca e lo sviluppo indipendenti e si è rivolto all’importazione della tecnologia occidentale. L’obiettivo del PCC è stato molto chiaro, cioè acquisire la tecnologia e produrre in modo indipendente, per realizzare il “sorpasso in curva”. La Cina richiede che i produttori stranieri firmino un contratto di trasferimento tecnologico con le aziende cinesi prima di fare offerte, altrimenti le offerte saranno annullate.
La parte cinese ha anche stabilito una procedura di valutazione denominata “valutazione di implementazione del trasferimento tecnologico”, con cui si valuta quanto l’azienda cinese ha imparato dall’azienda straniera: in questo modo, finché le imprese cinesi non avranno appreso la tecnologia in questione, non pagheranno. In più, le autorità richiedono che, stando all’ultima partita di ordini, le compagnie locali devono averne prodotto il 70%[40].
Queste condizioni a dir poco prepotenti non hanno impedito alle aziende occidentali di rimanere nel promettente mercato cinese. Kawasaki Heavy Industries del Giappone, Alstom della Francia, Siemens della Germania e Bombardier del Canada, hanno tutti partecipato alle offerte. Davanti alla regola di “scambiare la tecnologia per il mercato” del PCC, nessuna società occidentale è disposta a trasferire la sua tecnologia principale. Tuttavia, il PCC gioca tra diverse compagnie e almeno una di loro sarà tentata dagli interessi immediati. La realtà è questa: quando una società comincia a occupare il mercato cinese, le altre compagnie diventano gelose. Di conseguenza, tutte le società sono cadute nella trappola del PCC. Alla fine, la Cina ha introdotto le tecnologie delle suddette quattro compagnie ferroviarie ad alta velocità.
Il governo cinese ha investito fondi enormi senza preoccupazioni. La ferroviaria cinese ad alta velocità è entrata in un periodo di grande sviluppo: è la più lunga ferrovia ad alta velocità al mondo. In pochi anni, la Cina ha assimilato e ha assorbito la tecnologia occidentale nei cosiddetti “diritti di proprietà intellettuale indipendenti. Ciò che ha sorpreso le società occidentali è che la Cina ha effettivamente iniziato a chiedere di registrare dei ”propri” brevetti relativi a ferroviarie ad alta velocità, all’estero. La ferrovia ad alta velocità della Cina è entrata così in forte concorrenza con i suoi ex “maestri” nel mercato internazionale. Poiché la Cina ha accumulato molta esperienza pratica, con la produzione su larga scala ha ottenuto molti vantaggi industriali; in più ha il sostegno finanziario del governo a prescindere dal costo. La ferrovia ad alta velocità cinese ha un grande vantaggio competitivo ed è diventata l’opera principale del progetto “One Belt One Road” del PCC.
Le aziende occidentali che una volta hanno sognato di poter guadagnare dal mercato cinese delle ferrovie ad alta velocità, improvvisamente hanno scoperto di esserne già fuori e di essere diventate anche vulnerabili nel mercato internazionale.Iil presidente onorario della Central Japan Railway Company, Yoshiyuki Kasai, ha detto con dispiacere: «La tecnologia dello Shinkansen è la perla del Giappone. Il trasferimento tecnologico alla Cina è un errore enorme[41].»
Il PCC stesso ha ammesso che il successo delle ferrovie ad alta velocità della Cina è fatto sulle spalle dei giganti, ma il suo scopo fin dall’inizio è stato quello di sbarazzarsi di tutti i giganti. In particolare, il PCC ha un duplice scopo: lo scopo a breve termine è quello di dimostrare la legittimità del suo regime con il successo economico, incitando il sentimento nazionalista con lo sviluppo economico e tecnologico; l’obiettivo a lungo termine è quello di dimostrare che il sistema comunista è superiore al sistema capitalista. Per raggiungere l’obiettivo, ha usato ogni mezzo senza scrupoli per acquisire tecnologia e usare il potere dell’intero Paese contro la libera impresa capitalista.
Le tattiche cinesi del promettere l’accesso al mercato in cambio di tecnologia, del trasferimento forzato di tecnologia, dell’assorbimento e del successivo miglioramento della tecnologia straniera, del far fare pratica nel mercato interno alle proprie aziende prima di affacciarsi sul mondo e dell’inondare il mondo di prodotti da vendere a prezzo inferiore, hanno portato le aziende occidentali a soffrire immensamente e ora alcune di loro hanno cominciato a rifletterci. Altre, tuttavia, vengono attirate come una falena verso una fiamma e tuttora vogliono fare affari con il PCC perseguendo benefici a breve termine.
L’ambizione del PCC di acquisire tecnologia occidentale non si è mai fermata. Il programma “Made in China 2025” è infatti l’incarnazione di questa ambizione. Nel 2015, il governo cinese ha proposto un programma di 10 anni, chiamato “Made in China 2025” secondo cui entro il 2025, la Cina dovrà diventare un grande Paese manifatturiero e nel 2035 l’industria manifatturiera della Cina dovrà superare quella di Germania e Giappone e di altri simili Paesi industrializzati; entro il 2049, la Cina mira ad avere capacità innovativa e a guidare le aree principali di produzione; dovrà costruire quindi un sistema all’avanguardia tecnologica e industriale nel mondo. Il governo del PCC ha considerato l’industria manifatturiera alla «base della nazione» e uno «strumento per rinnovare il Paese».
• Una potenza manifatturiera basata sul furto
In che modo il governo del PCC è riuscito a migliorare le sue capacità di produzione e innovazione in un breve periodo di tempo? Ha usato i soliti vecchi trucchi. Il primo passo è stato costringere le aziende a trasferire le loro tecnologie, come nell’esempio della ferrovia ad alta velocità. Molte aziende occidentali sono infatti disposte a fornire tecnologia in cambio dell’accesso al mercato cinese, mentre di fatto insegnano il mestiere ai propri stessi concorrenti. Il secondo passo è la richiesta formare joint venture tra le aziende estere e quelle cinesi, in modo che l’azienda cinese possa avere l’accesso alla tecnologia. Terzo, il regime incoraggia le proprie aziende ad acquisire le compagnie hi-tech estere, ad investire direttamente nelle startup in ambiti tecnologici chiave e stabilire centri di ricerca e sviluppo (R&S) esteri. Quarto, induce i principali istituti di ricerca tecnologica e scientifica a stabilire dei centri di R&S in Cina. Quinto, impiega politiche fatte apposta per attirare gli esperti esteri di tecnologia nel Paese.
Molte start-up della Silicon Valley negli Stati Uniti hanno bisogno di finanziamenti. Il PCC ha investito tantissimi soldi (dei contribuenti) in queste aziende l, allo scopo di ottenere le tecnologie di nuova generazione. Queste start-up lavorano, per esempio, negli ambiti dello sviluppo dei motori dei razzi spaziali, dei sensori per le navio delle stampanti 3D che permettono di produrre schermi flessibili per la cabina di guida degli aerei da combattimento [42]. Nel 2017, il presidente emerito della Banca della Silicon Valley, Ken Wilcox, ha affermato di essere stato invitato tre volte, nell’arco di sei mesi, da tre aziende statali cinesi, ad acquistare certa tecnologia per conto loro, ma ha rifiutato. «Tutte e tre le società hanno detto che era stato chiesto loro di farlo da Pechino, ma non sapevano cosa comprare nello specifico», ha raccontato. «A loro andava bene tutto, qualsiasi tecnologia[43]».
Lo US Trade Representative a novembre 2018 ha pubblicato i risultati di una indagine secondo cui DanHua Capital (attualmente chiamata Digital Horizon Capital) è stata usata dal Partito comunista cinese per ottenere la tecnologia all’avanguardia americana e la relativa proprietà intellettuale[44].
Queste tecniche per rubare la tecnologia sono quasi presentabili, ma il sorpasso tecnologico del PCC in realtà è dovuto all’uso di mezzi illegali per rubare la tecnologia occidentale. L’approccio al furto del PCC va ben oltre la portata del precedente spionaggio commerciale: ha impiegato il metodo dei grandi numeri, sfruttando una gran quantità di persone, tra cui spie vere e proprie, hacker, studenti, studiosi in visita, immigranti cinesi della Cina continentale e di Taiwan e occidentali conquistati dlala corruzione, il tutto allo scopo di rubare la tecnologia e i segreti dall’Occidente.
Il caccia stealth statunitense F-35 è sempre stato nel mirino del PCC. Su Bin, un cittadino canadese proveniente dalla Cina, è stato condannato a cinque anni di prigione per aver rubato i segreti dell’F-35 nel 2016. Su Bin ha lavorato a fianco di due hacker militari cinesi, con cui ha invaso i sistemi della Lockheed Martin; ha copiato quindi tutte le informazioni segrete commerciali del caccia stealth F-35. Oltre all’F-35, Su Bin e gli altri hanno anche rubato le informazioni del caccia stealth F-22. L’indagine ha scoperto che Su e i suoi complici hanno rubato anche i segreti dei Boeing C-17 (aerei da trasporto strategico), inclusi 630 mila documenti dal sistema della Boeing: fino a 65 terabyte di dati [45]. L’aereo stealth J-20 del PCC è molto simile all’F-22 degli Stati Uniti, mentre il più piccolo FC-31 è un’imitazione del Lockheed F-35.
L’esperto di “metamateriali” della Duke University David Smith ha inventato un “mantello dell’invisibilità” (una tecnologia di copertura delle onde elettromagnetiche). Si tratta di un materiale cruciale per i caccia stealth e l’esercito statunitense ha investito milioni di dollari per sostenerne la ricerca. Nel 2006, uno studente cinese, Liu Ruopeng, è arrivato nel laboratorio di Smith. Un funzionario anti-spyware dell’FBI crede che Liu avesse una missione. Di fatto, nel 2007, Liu ha portato due ex colleghi al laboratorio di Smith, con le loro spese di viaggio coperte dal governo cinese e hanno lavorato per qualche tempo al progetto del mantello invisibile. Quello che ha sorpreso Smith è che un laboratorio simile è stato copiato in Cina[46].
Il 20 dicembre nel 2018, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio due cittadini cinesi dal gruppo di hacker cinesi “APT 10”. Nell’accusa è stato menzionato che, dal 2006 al 2018, il gruppo APT 10, che ha una relazione intima col PCC, ha effettuato attività di hacking su larga scala, incluso il furto delle informazioni di 45 vittime, tra le quali la NASA e il Dipartimento di Energia, nonché enti dell’ambito dell’assistenza sanitaria, della biotecnologia, della finanza, dell’industria, del petrolio e del gas. Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha affermato : «L’obbiettivo della Cina [del PCC, ndr] è quello di sostituire gli Stati Uniti come superpotenza leader a livello mondiale; stanno usando mezzi illegali per raggiungere questo obiettivo[47]».
Il furto della tecnologia e dei brevetti da parte del PCC è difficile da evitare, come ha spiegato Kathleen Puckett, un funzionario dei servizi di controspionaggio degli Stati Uniti a San Francisco: «Il PCC mette tutti gli sforzi in attività di spionaggio, per ottenere l’accesso gratuito a tutto[48]».
Il PCC ha lanciato la “guerra del popolo” per rubare le tecnologie avanzate occidentali, razionalizzando, normalizzando, moralizzando e militarizzando il furto, mescolando poi il tutto con il patriottismo, il sentimento nazionale, la reputazione e gli interessi privati. Questo comportamento degenerato è spaventoso e senza precedenti.
Alcuni dicono che il furto della tecnologia possa essere solo frammentato e che non si possa “scippare” un sistema industriale completo se non ne si conoscono bene i meccanismi. Tuttavia, la guerra di spionaggio nell’era elettronica non è la stessa del passato, in cui si facevano semplicemente alcune foto al progetto. Il furto del PCC è completo di un database di tecnologia e molte volte ruba anche i tecnici stessi, insieme alla tecnologia: grazie alla straordinaria potenza della “fabbrica del mondo” costruita negli ultimi decenni e agli investimenti accumulati nella capacità di ricerca e sviluppo a lungo termine, Il PCC è davvero in grado di diventare, con il furto, un “potente Paese manifatturiero”.
• Il progetto “mille talenti”: la competizione per i talenti e la guerra dello spionaggio
Dagli anni ‘70, quando la Cina si è aperta, fino ad ora, milioni di studenti cinesi hanno studiato all’estero e molti di loro sono riusciti a realizzare quelli che hanno imparato. Il PCC vuole approfittare di questi talenti formati, per “importare” direttamente le tecnologie avanzate sviluppate dai Paesi occidentali, allo scopo di raggiungere le sue ambizioni di dominare il mondo. Dal 2008, il PCC ha lanciato il programma dei “talenti cinesi”, conosciuto anche col nome “mille persone”, formalmente allo scopo di reclutare i talenti cinesi d’oltremare perché lavorino, a tempo pieno o part time, con uno stipendio molto importante. In realtà il suo vero obiettivo è rivolto all’alta tecnologia e ai diritti di proprietà intellettuale dell’Occidente.
In un documento dell’FBI declassificato sui “Talenti cinesi (mille persone)” di settembre 2015 si fa menzione del fatto che “l’assunzione di queste persone permette al PCC di: 1) ottenere la tecnologia all’avanguardia degli Stati Uniti e le conoscenze professionali; 2) beneficiare di anni di ricerca scientifica negli Stati Uniti, che sono finanziati dal governo degli Stati Uniti e da fondi privati, 3) influenzare gravemente l’economia degli Stati Uniti[49].
Il National Institute of Health (NIH), in data 13 dicembre 2018 ha sottolineato nella sua relazione sul progetto dei talenti cinesi, che i ricercatori, mentre usavano i fondi del governo degli Stati Uniti, hanno trasferito i diritti di proprietà intellettuale al loro Paese, facendo delle istituzioni accademiche degli Stati Uniti le loro vittime[50]. Uno degli autori della relazione, co-presidente del comitato consultivo per la NIH, M. Roy Wilson, ha osservato che un requisito chiave per essere selezionato dal programma dei talenti cinesi è di avere l’accesso dei diritti di proprietà intellettuale. Secondo Wilson, il problema non è isolato: la minaccia alla ricerca statunitense «è veramente grave e non può essere ignorata[51]».
Peter Harrell, senior fellow del programma di energia, economia e sicurezza presso il Center for a New American Security, ha affermato: «La Cina ha utilizzato tutta la società per avere la capacità tecnologica. Questo include l’acquisto di compagnie innovative mediante investimenti esteri, la richiesta alle compagnie occidentali di trasferire tecnologie all’avanguardia in Cina come condizione per l’accesso al mercato, l’enorme sostegno economico statale per le aziende tecnologie cinesi, il finanziamento dell’istruzione per i migliori studenti cinesi e per i ricercatori esteri e lo sborsare grandi quantità di soldi per attrarre i talenti in Cina [52]».
Il numero di persone coinvolte nel piano dei talenti cinesi del PCC può essere di decine di migliaia: quasi tutte le élite della tecnologia che hanno studiato negli Stati Uniti dagli anni ’80 sono state corteggiate. Questo è essenzialmente l’uso del potere dell’intero Paese per la guerra senza limiti volta ad acquisire i talenti e la proprietà intellettuale.
• Un sistema nazionale malvagio
Oltre al furto, un’altra parte importante nel realizzare le ambizioni del PCC è giocata dal sostegno e dai sussidi del governo. Il sostegno del governo significa che il governo può fornire enormi somme di denaro per sostenere le industrie chiave: in effetti le imprese private occidentali stanno competendo con il potere di un Paese intero. Per i Paesi in cui le decisioni commerciali di solito vengono prese autonomamente dagli imprenditori, la competizione è già persa fin dall’inizio; i sussidi governativi comportano che le aziende possono ignorare i costi, e il loro vantaggio competitivo nel mercato internazionale diventa inimmaginabile.
L’industria delle batterie solari è un tipico esempio dei risultati del sussidi governativi del PCC. Una relazione di aprile 2017 ha mostrato che dieci anni fa non c’era neanche un’azienda cinese tra i primi produttori delle batterie solari nel mondo, ma ora ce ne sono sei, incluse quelle ai primi due posti. Durante il suo primo mandato da presidente, Obama ha fortemente caldeggiato l’industria dell’energia verde, ma decine di produttori di pannelli solari hanno presentato istanza di fallimento o fatto forti tagli, il che ha smorzato l’entusiasmo per l’energia verde da parte del pubblico [53]. Questo è il danno causato dal dumping dei pannelli solari sovvenzionati dal governo cinese sul mercato mondiale.
Anche nei Paesi occidentali lo Stato talvolta finanzia i progetti chiave innovativi. Il prototipo di Internet, per esempio, è stato sviluppato per la prima volta dal Dipartimento della Difesa statunitense. Tuttavia, la partecipazione del governo occidentale è limitata. Una volta che il progetto è entrato in commercio, viene fondamentalmente gestito da società private. La NASA ha una serie di risultati di ricerca avanzati e ha il “NASA Technology Transfer Program” per aiutare le aziende private a commercializzare questi risultati. Ad esempio, molti dei progetti software della NASA mettono il codice sorgente sul web come risorsa pubblica da scaricare gratuitamente. Il PCC è direttamente coinvolto nella commercializzazione dell’alta tecnologia con il potere dello Stato, che equivale a utilizzare una “China Inc.” per competere con le società private occidentali.
Il piano “Made in China 2025” è ovviamente inseparabile dai sussidi governativi. Se il PCC continua a farlo, è per ripetere la storia dei pannelli solari in altre industrie importanti, in modo che i prodotti cinesi diventino i killer del mondo. Attraverso le guerre senza restrizione economiche e tecnologiche, il PCC ha coinvolto con successo molte società occidentali, comprese le multinazionali e le ha fatte cadere nella propria trappola. Queste società occidentali hanno contribuito con i guadagni in valuta straniera al PCC, hanno contribuito con la loro tecnologia avanzata e si sono approfittate del PCC, ma non sono state in grado di operare veramente liberamente e di realizzare le proprie attività. Sono solo pezzi usati dal PCC per raggiungere la propria ambizione.
d. La guerra dello spionaggio coinvolge tutti i cittadini
Il PCC considera tutte le informazioni come armi. Che siano informazioni del governo, delle imprese private, degli individui o di altri ambiti, tutte possono essere utilizzate per attuare le sue ambizioni strategiche. Il PCC ha anche usato la legge per prendere in ostaggio tutti i cinesi in questa guerra senza restrizione. Nella Legge sull’Intelligence della Repubblica Popolare Cinese, passata dal “Parlamento” del PCC, c’è chiaramente scritto: «Le agenzie di intelligence nazionali possono chiedere alle autorità competenti, alle organizzazioni e ai cittadini di fornire il supporto, l’assistenza e la cooperazione necessaria[54]». Ciò significa che ogni cittadino cinese può essere costretto dal PCC a raccogliere informazioni e diventare una spia: questo tipo di guerra è senza precedenza.
Il 12 Dicembre 2018, la Commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti ha tenuto un dibattito sullo “spionaggio non tradizionale”, durante il quale il vicedirettore del controspionaggio presso l’FBI, Bill Priestap, ha rivelato le caratteristiche delle attività del PCC: il PCC a volte gioca secondo le regole, quando gli conviene; altre volte distorce le regole e le rompe per raggiungere i propri fini; quando è possibile, cerca anche di riscrivere le regole e di modellare il mondo secondo le proprie esigenze.
John Demers, assistente procuratore generale della Divisione per la Sicurezza Nazionale del Ministero della Giustizia statunitense, ha testimoniato che il progetto”Made in China 2025″, che in apparenza ha lo scopo di migliorare l’innovazione, è in realtà una guida al furto. Demers ha rivelato che dal 2011 al 2018, oltre il 90% dei casi di spionaggio economico da parte di un Paese o a beneficio di un Paese, hanno coinvolto la Cina (o meglio il Pcc) e che più di due terzi dei casi di furto di segreti commerciali sono legati alla Cina (al PCC) [55].
Nella sezione precedente abbiamo menzionato che il PCC ha usato gli hacker o i talenti per rubare le tecnologie e la proprietà intellettuale, ma in realtà la sua guerra di spionaggio va ben oltre il campo della proprietà intellettuale.
Il PCC controlla tutte le principali società private della Cina e usa queste “imprese private” per la raccolta di informazioni di intelligence. Ted Cruz, senatore americano del Texas, ha dichiarato, per esempio, che Huawei è «un’agenzia di spionaggio del PCC molto sottilmente rivestita da un manto di società di telecomunicazioni». E ancora: «La sua rete di monitoraggio è in tutto il mondo e i suoi clienti sono regimi canaglia come l’Iran, la Siria, la Corea del Nord e Cuba. L’arresto della CFO di Huawei, Wanzhou Meng, in Canada, è sia un’opportunità che una sfida[56]».
A gennaio del 2018, un’inchiesta del giornale francese Le Monde ha rivelato che certe informazioni confidenziali dell’Unione Africana (UA) in Etiopia venivano inviate dalla sede dell’Unione a Shanghai ogni sera: questo si sarebbe verificato per cinque anni e il PCC è accusato di essere il responsabile dell’hackeraggio. Il 13 luglio, inoltre, una relazione dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI) ha rivelato che Huawei è un fornitore di alcune tecnologie dell’infrastruttura di rete del palazzo della UA[57].
Il borsista post-dottorato André Ken Jakobsson, del centro di ricerca militare dell’Università di Copenhagen, ha affermato: «La cosa preoccupante è che il PCC può ottenere informazioni molto critiche e sensibili. Può accedere a un sistema che controlla l’intera nostra società. Nel futuro, tutto sarà connesso alla rete 5G. La nostra preoccupazione è che il Paese che controllerà questi strumenti – la Cina [il PCC, ndr] – ne controllerà l’interruttore[58]».
In Cina il PCC utilizza telecamere, reti di computer e l’intelligenza artificiale, assieme alla tecnologia del riconoscimento facciale per creare un sistema di monitoraggio onnipresente. Se lasciato fare, il mondo di domani sarà la Cina di oggi.
Allo stesso tempo, il PCC ha usato gli hacker su larga scala già nel 1999. Per esempio, gli hacker del Ministero della Sicurezza dello Stato del PCC hanno attaccato il sito dei Trasporti americani, facendo sembrare che l’attacco fosse partito da un sito del Falun Gong all’estero. Il Ministero dei Trasporti degli Stati Uniti ha contattato il sito del Falun Gong, e, dopo aver fatto chiarezza, ha rintracciato l’hacker, che proveniva da un’agenzia di intelligence del PCC[59].
A giugno il 2015, il governo degli USA è stata attaccato dagli hacker del PCC. Molte informazioni riservate sono state rubate, incluse informazioni su più di 21 milioni e 500 mila americani, nello specifico 19 milioni e 700 mila impiegati governativi e 1 milione e 800 mila loro familiari.
A novembre del 2018, Marriott International ha annunciato che dal 2014 le informazioni private, inclusi i passaporti, di un massimo di 500 milioni di ospiti erano state violate. Il 12 dicembre, Il segretario di Stato degli USA Pompeo ha confermato che il PCC era il responsabile di questa violazione. Marriott è il più grande fornitore di hotel per il governo degli Stati Uniti e il personale militare.
e. La guerra senza limiti prende molte forme
• La guerra diplomatica
Il PCC è abile nell’usare la diplomazia del divide et impera. Mentre il mondo criticava la situazione dei diritti umani del Partito comunista cinese, il PCC invitava i Paesi a parlarne in privato individualmente. Ha parlato di questioni relative ai diritti umani in privato con quasi tutti i Paesi, ma questo non ha fermato per niente gli abusi. È solo un metodo per prendere tempo e non fare mai cambiamenti sostanziali. Al tempo stesso il potere del mondo di salvaguardare i diritti umani è praticamente nullificato dal PCC. Il PCC è sfuggito alla condanna e alle sanzioni. Appena è entrato nell’OMS, ha cominciato subito a tentare i Paesi con la sua forza economica e ha usato di nuovo la diplomazia del divide et impera, facendo enormi progressi in vari campi.
Il PCC usa anche la strategia dell’ostaggio. Gli individui, cinesi e stranieri, possono tutti diventare ostaggio del PCC. Prima che il PCC avesse ottenuto il diritto del MFN (la Clausola della nazione più favorita) permanente, durante quasi ogni trattativa con gli Stati Uniti, il PCC arrestava dei dissidenti e poi usava i dissidenti nelle trattative per raggiungere i propri fini. Il PCC non si interessa affatto del Diritto o della benevolenza nei confronti della propria gente, mentre sa chiaramente che i Paesi occidentali si preoccupano dei diritti umani di tutti. Per cui, il PCC ne approfitta spesso, facendo dei suoi stessi cittadini degli ostaggi, minacciando i nemici mettendo un coltello alla gola del proprio popolo. Questo è un vero riflesso della mentalità del PCC sulla guerra senza limiti.
Con il rapido sviluppo dell’economia, il PCC si sente sempre più sicuro di sé e ha cominciato a usare anche gli stranieri come ostaggi. Come è stato raccontato prima, nel 2014 Su Bin è stato accusato di aver hackerato il database militare statunitense. Successivamente, il membro del personale umanitario canadese Gao Kaiwen è stato arrestato dal PCC e accusato di spionaggio.
Dopo che Meng Wanzhou, vice presidente e capo degli affari finanziari di Huawei è stata arrestata il 1° dicembre 2018 a Vancouver dal governo canadese, il ministero degli Esteri cinese ha innescato una serie di forti proteste presso l’Ambasciata e i consolati del PCC in Canada, ha consentito un gran numero di proteste dei pro-PCC in Canada e ha arrestato tre cittadini canadesi in Cina pervendetta [60]. La mossa ha avuto sia lo scopo di esercitare direttamente pressione sul Canada, che di far incrinare l’alleanza tra il Canada e gli Stati Uniti. Il PCC non rispetta nessuna legge: tutti gli stranieri in Cina potrebbero diventarne ostaggio in base ai suoi fini politici, economici, diplomatici. Inoltre, quando il PCC costringe e minaccia i cinesi d’oltremare, in particolare i dissidenti, usa spesso i loro parenti nella Cina come ostaggi.
• Guerra militare senza limiti
Il PCC sviluppa armi per la guerra asimmetrica, come i missili anti-nave e i missili anti-portaerei. Per quanto riguarda le armi convenzionali, il PCC cerca di usare i vantaggi della quantità per superare i vantaggi qualitativi della tecnologia statunitense. La crescita economica e tecnica ha fornito maggiore spazio operativo al PCC per implementare la guerra informatica, la guerra spaziale e altri metodi di attacco high-tech contro gli Stati Uniti. Questo tema è già stato discusso nella prima parte di questo capitolo.
I militari del PCC hanno dichiarato pubblicamente di volere metodi di guerra «non limitati alle nazioni, acerti ambiti e a certi metodi». La guerra ideale, per il PLA, è tale per cui «i confini nazionali tangibili, il cyberspazio intangibile, la legge internazionale, la legge nazionale, il codice di comportamento ed i valori morali non siano vincolanti […]. Non si prendono la responsabilità per nessuno e non sono limitati da nessuna regola. Tutti possono diventare loro obiettivo e ogni mezzo può essere impiegato».
Gli autori di Guerra senza restrizioni, entrambi colonnelli dell’esercito cinese, dicono ai loro lettori: «Avete mai pensato di combinare il campo di battaglia con quello che non non è campo di battaglia, la guerra con quello che non è guerra, l’esercito con quello che non è esercito? Nel concreto, mettere assieme aerei stealth, missili cruise e network killer, la guerra nucleare, la guerra finanziaria e gli attacchi terroristici? O, detto semplicemente, Norman Schwarzkopf Jr [il generale americano della guerra del Golfo, ndr] + Soros + Morris [creatore del Morris Worm, un virus informatico, ndr] + bin Laden?. Questa è la nostra vera carta[61]».
• Guerra finanziaria senza limiti
Il PCC ha iniziato a promuovere il suo personale sistema di pagamenti finanziari e l’utilizzo del renminbi mediante la cosiddetta “assistenza economica” e le imprese private, nel tentativo di costruire un’infrastruttura globale. Intende usare il renminbi per rimpiazzare il dollaro come valuta dominante in campo internazionale. Secondo la strategia di guerra finanziaria senza confini del PCC, il regime può ottenere i suoi obiettivi semplicemente stampando enormi quantità di moneta, potendo così distruggere, quando necessario, il sistema finanziario. I gruppi di esperti del PCC hanno infatti suggerito di impiegare le riserve in valuta estera come un’arma.
• Guerra senza limiti su Internet
Attraverso gli sforzi di Huawei e ZTE per conquistare la tecnologia 5G e il mercato, il PCC si impegna a ottenere la posizione dominante nel 5G e intende guidare questo nuovo mondo di reti. L’ex presidente della Federal Bank di Dallas ha affermato che se nella competizione per il 5G vincesse il PCC, «stabilirebbe un proprio protocollo Internet, proprio come la lingua inglese quando ha sostituito il tedesco come linguaggio della scienza e poi è diventata la lingua di tutti gli eventi importanti a livello mondiale[62]». Con internet è stato formato un mondo nuovo in cui l’informazione scorre diversamente rispetto al mondo tradizionale; il mondo di Internet, infatti, potrebbe controllare il nostro mondo reale. Attualmente, internet sta affrontando una nuova evoluzione della tecnologia per via del 5G. Con la combinazione di 5G e intelligenza artificiale, il mondo di internet si sta muovendo verso il cosiddetto “internet delle cose”, ovvero la digitalizzazione dell’intero mondo.
Il controllo di Internet sul mondo fisico è sempre più ampio e le regole dell’intero mondo vengono progressivamente cambiate. Se il PCC dominasse il 5G, potrebbe agire senza impedimenti.
Inoltre, una grande quantità di informazioni scorre sulla rete: una volta che le operazioni di propaganda estera del PCC si integreranno con un 5G controllato dalla Cina, la sua propaganda soft rivolta all’estero supererà notevolmente le dimensioni e l’effetto attuale.
• Guerra senza limiti sulla droga
Alla riunione del governo tenuta il 16 agosto il 2018, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che l’inondazione di oppioidi principalmente a base di fentanyl dalla Cina era diventata «quasi una guerra[63]». Fino l 2017, gli Stati Uniti hanno subito più di 70 mila casi di decessi per overdose di droga, di cui oltre il 40 per cento è stato dovuto a oppiacei sintetici (per lo più il fentanyl e suoi analoghi). Questi farmaci sono prodotti principalmente in Cina e poi vengono esportati negli Stati Uniti attraverso il servizio postale degli USA, o vengono contrabbandati in Messico e poi portati in America tramite la frontiera sud-occidentale[64].
A novembre del 2017, Markos Kounalakis, ricercatore della Central European University e visiting scholar presso la Hoover Institution della Stanford University, ha scritto che il fentanyl «è, in sostanza, un agente chimico. E viene usato come arma nella Guerra dell’Oppio del 21esimo secolo, da parte della Cina, contro l’America». Il fentanyl ha ucciso migliaia di americani ed è un altro esempio della strategia del PCC. Il PCC usa il fentalyl come «una profittevole esportazione che distrugge inoltre le comunità americane e disturba il mondo politico statunitense[65]».
• Guerra senza limiti della popolazione
A settembre 2018, una famiglia cinese in viaggio in Svezia ha scatenato un putiferio in un albergo svedese: affermavano di essere stati maltrattati dalla polizia. Dopo che l’ambasciata cinese e la stampa hanno reso il caso ancora più esagerato, i cinesi hanno iniziato a boicottare Ikea ed H&M[66]. La tv svedese Svt ha poi mandato in onda un programma sarcastico sull’evento, che ha contribuito ad esacerbare la situazione. Migliaia di utenti dell’internet cinese hanno preso di mira i siti web dell’Ambasciata Svedese, il presentatore tv Jesper Rönndahl e la pagina Facebook della stazione televisiva[67].
Dopo sessant’anni di distruzione della cultura tradizionale cinese, sostituita con la cultura del Partito Comunista, il PCC è veramente capace di prendere il controllo dei cinesi e di trasformarli in un esercito enorme: gli basta semplicemente sventolare la bandiera del nazionalismo. Alla vigilia del 90° anniversario della fondazione dell’esercito cinese, nel 2017, il PCC ha lanciato un software che permette di aggiungere le uniformi del PLA a una propria foto caricata. In soli pochi giorni, l’app ha ricevuto più di un miliardo di visite.
La ragione per cui il PCC può raccogliere così tanta gente in nome del nazionalismo è perché molte persone ignorano la sua vera storia; in particolare, non conoscono la storia di quante persone l’esercito comunista cinese ha ucciso. Cresciuti nella cultura del Partito Comunista Cinese, vivendo, lavorando, e studiando all’estero, i cinesi sono diventati gli esportatori della cultura comunista: una delle armi demografiche del Partito Comunista Cinese.
Si può dire che il PCC ha coltivato con successo una quinta colonna che può agire senza supervisione e fare tutto ciò il Partito chiede. Questo migliora notevolmente la capacità del PCC nelle attività sovversive su larga scala all’interno di una società libera. In caso di guerra, le conseguenze di questa tattica demografica saranno estremamente terribili.
• Guerra culturale senza limiti
Il PCC promuove la cultura e i valori del partito comunista cinese sotto il nome della cultura tradizionale cinese e delle usanze cinesi. La Cina ha una lunga storia e una ricca cultura. Le persone di tutto il mondo hanno un forte interesse per la cultura cinese, ma la loro comprensione di questa cultura è limitata. Il PCC usa le parti superficiali della cultura tradizionale e si traveste da guardiano e rappresentante della cultura cinese. Per le persone del mondo che hanno una conoscenza limitata della cultura cinese, questo tipo di inganno da parte del PCC è estremamente difficile da identificare.
• Altri tipi di guerre senza limiti
Nel 1986, il PCC ha lanciato il piano nazionale 863 per la “guerra asimmetrica mista” contro gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali; l’obiettivo finale di questa “guerra asimmetrica mista” è quello di superare gli Stati Uniti nei campi dell’economia e dell’esercito, rimpiazzandoli nel loro ruolo di leader mondiale. Si tratta di una guerra basata sull’inganno e sul completo disprezzo delle regole: la sua strategia viene dalla guerra senza limiti[68].
Durante il movimento del 4 giugno 1989, il PCC ha ordinato a soldati e poliziotti di fingersi privati cittadini e creare rivolte, così che l’esercito potesse usarle come scuse per le uccisioni di massa, definite “sedare le rivolte”. Nella persecuzione del Falun Gong, il PCC ha creato da solo il falso evento della “auto-immolazione”, per diffamare il Falun Gong e creare la causa per la persecuzione. Durante il movimento Occupy Central with Love and Peace a Hong Kong, il PCC ha inviato alcune persone da Shenzhen per incitare alla violenza, creando la causa per la repressione con la forza.
L’assassinio, per il PCC, è pratica comune. In futuro il PCC potrà usare le stesse tattiche (l’avvelenamento, l’assassino, le esplosioni, il sabotaggio delle reti elettriche e delle strutture di trasporto e così via) per creare guerre civili nei Paesi occidentali.
Il fulcro della guerra senza limiti è la distruzione del senso morale delle persone, allo scopo di usare poi le persone più degenerate per distruggere le altre passo dopo passo. Il PCC è abile nell’usare vari mezzi per sedurre la gente e far loro perdere la morale e la coscienza, perché alla fine seguano il male attivamente o passivamente. Così, il PCC cerca in tutti i modi di scoprire le debolezze – che siano interessi personali o desideri – delle persone influenti nel campo della politica, dell’economia, dell’esercito, dei media, della cultura, della tecnologia, dell’istruzione eccetera, e di usarle per ottenere la loro collaborazione. Quando questo non funziona, il PCC a volte impiega le minacce e l’intimidazione per sfruttare le loro paure e i loro sbagli, ricattandoli perché aiutino il Partito. In alcuni casi, il PCC ha persino comprato persone influenti fornendo loro organi per il trapianto, a loro volta ottenuti uccidendo delle persone.
Le risorse che il PCC ha usato per infiltrarsi nelle nazioni del mondo vanno oltre l’immaginazione e i casi che sono stati rivelati sono solo la punta dell’iceberg. Quante persone, specialmente quelle nella politica e nel mondo imprenditoriale, sono diventate strumenti del PCC per la guerra senza limiti? Col tempo ce ne saranno ancora di più. Tutti i Paesi del mondo hanno iniziato a notare le ambizioni globali del PCC e il suo comportamento malvagio della “guerra senza limiti”, e anche a percepire il ruolo distruttivo degli agenti del PCC nei momenti critici.
4. Il “modello cinese” e il suo impatto distruttivo
Nell’ultimo decennio, i media portavoce del PCC e alcuni studiosi, nonché le persone che lavorano per i media occidentali, hanno espresso pareri positivi sul concetto di “modello cinese”. I termini simili sono anche “la strada cinese”, “il miracolo cinese” e “il consenso Pechino”e così via. Il cosiddetto “modello cinese” generalmente si riferisce alla combinazione del totalitarismo politico e del capitalismo privilegiato del PCC, volto a realizzare la stabilità sociale e lo sviluppo economico. In effetti, l’essenza del “modello cinese” è il “modello del PCC”, che è un fenomeno politico che non è mai esistito nella storia umana.
Nella dimostrazione della legittimità della “Via cinese” i mezzi sono niente di più che i seguenti quattro: il primo si basa sullo sviluppo economico; il secondo si basa sulla stabilità sociale; il terzo, sull’obbedienza dell’opinione pubblica; il quarto, sul riconoscimento internazionale.
Tuttavia, per coloro che sono lucidi, queste quattro dimostrazioni sono insostenibili. L’alta crescita economica non può nascondere i mezzi impropri o addirittura malvagi impiegati per raggiungere lo sviluppo economico. Il cosiddetto “miracolo economico”, in realtà è stato solo il risultato, dopo la riforma economica, del ritorno dell’economia di mercato, in cui la forza lavoro del popolo cinese, che era stata repressa per tantissimo tempo, è riesplosa energicamente. Questa crescita si basa sulla violazione dei diritti umani, sul furto della proprietà intellettuale, sull’uso eccessivo delle risorse naturali, sulla devastazione dell’ambiente naturale: è immorale e anche insostenibile. Ci sono numerosi problemi strutturali nell’economia cinese, che non possono essere risolti sotto il sistema politico attuale. Quando i problemi si accumuleranno al limite ed esploderanno, si verificheranno grandi disastri per il popolo cinese e per il mondo.
Tutte le argomentazioni del PCC sono fasulle, ma quelle relative alla stabilità sociale e all’opinione pubblica sono particolarmente rilevanti. Il regime comunista cinese ha il controllo di tutte le forze armate cinesi e mantiene la stabilità con il pugno di ferro e la sorveglianza continua. Naturalmente, in questo modo, può raggiungere la “stabilità sociale” per un lungo periodo. I media sono tutti controllati dal PCC e chi ha opinioni diverse viene silenziato immediatamente. Nel contesto dell’attuale declino della moralità, nel mondo di oggi, con l’inganno o la tentazione non è difficile trovare alcuni “utili idioti” nella comunità internazionale perché agiscano da amici del PCC e lodino il PCC. I cosiddetti “risultati” del “modello cinese (del PCC)” non possono coprire gli efferati crimini commessi dal regime.
Il PCC, per sua stessa natura, è nemico della cultura tradizionale, della moralità e dei valori universali. Il PCC di oggi è l’asse del male del mondo e il nemico di tutta l’umanità. Se il mondo non si sveglierà e non contrasterà il PCC, il PCC porterà disastri al mondo. I motivi sono seguenti.
La Cina ha un vasto territorio e una grande popolazione e, dopo il 2010, è diventata la seconda economia più grande del mondo e il secondo Paese nucleare con le maggiori spese militari del mondo. Nessun altro regime malvagio, ora o nella storia, ha o ha avuto un potere economico e militare così enorme come quello del PCC. Il PCC ha assorbito le parti più sinistre dei regimi totalitari moderni e delle antiche tattiche politiche cinesi più malvage. Pertanto, il PCC non segue le ragioni normali e la sua profonda e tossica strategia spesso supera l’immaginazione e la comprensione dei leader e gli strateghi nel mondo. Il PCC ha preso in ostaggio un miliardo e 300 milioni di cinesi. Questo enorme mercato è diventato il sogno del mondo. Il PCC compra e tenta imprenditori e politici, per far loro chiudere un occhio dinanzi ai problemi dei diritti umani e agli atti malvagi del PCC e persino li spinge a collaborare con i crimini del PCC.
Nella Storia, il Partito Comunista Cinese ha ucciso 80 milioni cinesi. Oggi la persecuzione del Falun Gong, delle chiese domestiche cristiane, dei tibetani, degli uiguri, dei dissidenti e degli svantaggiati ha portato a crimini infiniti. Una volta che il regime del PCC crollerà, esso affronterà il giudizio finale. Perciò, il Partito Comunista Cinese preferisce continuare sulla sua strada cieca del totalitarismo e della persecuzione e non sceglie di dire addio al palcoscenico storico. Nel processo in cui cerca di sopravvivere, il PCC è come un criminale che desidera fuggire e, a questo fine, è disposto a commettere crimini ancora più gravi.
Il PCC è l’agente principale scelto dallo spettro comunista per il mondo umano. Destinato all’eliminazione, la sua esistenza è sempre stata caratterizzata da un forte senso di crisi e paura. Questo senso di crisi e paura l’ha spinto a ricorrere a tutti i metodi più estremi, in momenti critici, pur di sopravvivere. Essendo spinto da questo senso di crisi, il Partito comunista cinese considera gli Stati Uniti, il cui ruolo è quello di mantenere l’ordine, come il proprio nemico principale e ha quindi segretamente raccolto delle forze sognando di superare gli USA e dominare il mondo. Allo stesso tempo, il PCC ha usato vari mezzi per esportare il modello del PCC e l’ideologia del Partito Comunista, avvelenando il mondo con tossine comuniste. “One Belt One Road” e “il programma della grande sfera” hanno dimostrato le impareggiabili ambizioni geopolitiche del PCC. Ciò che è ancora più terrificante è che il PCC si sta preparando per la battaglia finale con gli Stati Uniti.
Tutte le ambizioni del PCC – che cerca di raggiungere mediante soft power o hard power, sono basate sull’assenza di limiti morali, il che contribuisce a raggiungere un altro grande obiettivo: distruggere la morale tradizionale e i valori universali del mondo. L’ambizione di PCC è costruire un impero del male e dominare il mondo. Porterà solo oppressione totalitaria, prigionia dei pensieri e lavaggio del cervello, al mondo; Porterà a uno Stato di polizia mondiale, all’ateismo mondiale, alla tirannia, all’eliminazione della proprietà privata all’estinzione della religione e della cultura tradizionale. Porterà la lussuria, l’immoralità, la corruzione. Porterà il mondo in povertà e disordine, trasformerà gli esseri umani in non-umani. Porterà l’umanità nell’abisso del degrado morale, che è proprio la via della distruzione dell’umanità organizzata dagli spiriti maligni comunisti.
Il PCC è un regime, un meccanismo e un fenomeno sociale. Il suo obiettivo è la distruzione su larga scala della cultura tradizionale e dei valori universali donati al popolo da Dio, che hanno mantenuto la moralità ortodossa della società umana per migliaia di anni, per infine distruggere tutta l’umanità. Pertanto, oltre al tentativo di dominare il piano militare, l’economia, la scienza e la tecnologia, deve trasmettere il suo ateismo e il suo pensiero malvagio ai Paesi del mondo in modo che possa sentirsi sicuro di sé.
Il Partito Comunista Cinese ora cerca di usare tutti modi per corrompere i politici, i media, la gente e di trasmettere la cultura del Partito ai Paesi e, infine, rende le persone suoi complici, così che cadano insieme ad esso. Questa è la vera intenzione del PCC dietro il promuovere il “modello cinese”.
5. Lezioni imparate e vie di uscita
a. Politiche di pacificazione sono state un grosso errore
A marzo nel 2018, la rivista The Economist ha pubblicato un articolo con il titolo Come mai l’Occidente ha interpretato male la Cina? Secondo l’articolo, l’Occidente ha scommesso che «la Cina si sarebbe mossa verso la democrazia e l’economia di mercato», ma questa scommessa è stata persa. La Cina sotto il regime del PCC non è un’economia di mercato e, stando alla direzione che ha intrapreso, non diventerà un’economia di mercato in futuro. Al contrario, essa controlla l’attività imprenditoriale e il commercio come se fossero parte del potere statale. Usa la tirannia del PCC per “dominare” l’economia globale e usa il denaro per manipolare i partner commerciali e punire le persone e le cose con le quali non è d’accordo[69].
Il PCC, che è ambizioso nella sua lotta per l’egemonia, costituisce una seria minaccia per il mondo. Purtroppo, ancora oggi ci sono un gran numero di Paesi, governi e personaggi politici che vengono invitati ai banchetti del PCC e vengono ingannati senza rendersi conto del pericolo. Questo ricorda un proverbio cinese: “Allevare il cucciolo di tigre mettendo in pericolo sé stessi nel futuro”.
Senza l’aiuto dei Paesi occidentali e il sostegno di così tante aziende multinazionali, giganti high-tech e grandi istituzioni finanziarie, il PCC non avrebbe potuto passare dall’essere una piccola economia con un regime sul punto del collasso a diventare un così potente asse del Male in pochi decenni. Ora sta sfidando gli Stati Uniti in tutte le aree del mondo e estendendo i suoi artigli demoniaci sul Pianeta.
Michael Pillsbury ha sottolineato che il mondo occidentale nutre da sempre forti illusioni nei confronti del PCC: ad esempio pensa che il PCC prima o poi realizzerà la democratizzazione, o che il PCC desideri divenire una società capitalistica in stile americano, che prima o poi si integrerà inevitabilmente nell’ordine sociale internazionale, che gli Stati Uniti e la Cina potranno avere una piena cooperazione, che il potere dei falchi, nel PCC, sia debole e così via. I funzionari degli Stati Uniti hanno seriamente sbagliato i calcoli e hanno sottovalutato le ambizioni di Pechino. Michael Pillsbury ha chiesto al governo degli Stati Uniti di riconoscere rapidamente la realtà e avviare contromisure contro il PCC. Altrimenti, il PCC vincerà[70].
Anche l’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon ha sostenuto: «La leadership del PCC non ha mai avuto alcuna intenzione di aderire all’ordine internazionale dopo la guerra; avevano i propri piani e hanno messo in atto seriamente i loro piani[71]». Il loro piano è infatti quello di controllare le industrie chiave globali, espandere coraggiosamente la propria influenza geopolitica e raggiungere l’egemonia mondiale nella tecnologia e della finanza, ignorando completamente le regole del mondo.
b. Perché l’Occidente ha sbagliato a gestire il PCC?
L’Occidente ha frainteso la Cina per molte ragioni: oltre alle pianificazioni complesse dello spettro comunista menzionate in precedenza, vi è l’astuzia camaleontica del PCC e il fatto che per una società libera è difficile distinguere tra la “Cina” e il “Partito Comunista Cinese”; ma c’è anche un’altra ragione: l’Occidente ha frainteso la Cina a causa della sua volontà di perseguire interessi a breve termine, che fossero gli interessi di individui, aziende o Paesi. Questo ha fornito al PCC la possibilità di approfittarne.
Il PCC, che è moralmente corrotto, prende di mira le falle nella morale delle persone delle società libere: prende di mira, cioè, chi, seguendo meschini interessi personali di breve termine, può permettere al PCC di infiltrare e corrompere le fondamenta di queste società. Esaminando più attentamente le politiche degli Stati Uniti nei confronti l PCC, in gran parte sono dovute al considerare degli interessi immediati, invece che i benefici più profondi a lungo termine e lo spirito fondamentale del Paese, esercitando, quindi, il ruolo che Dio ha dato per missione agli USA.
La gloria e la potenza degli esseri umani vengono da Dio e sono determinate dalla moralità umana. La prosperità e la potenza di un Paese o di un gruppo etnico, anch’esse vengono da Dio, in base alla moralità del Paese. Naturalmente, con i mezzi umani non si possono rompere le predisposizioni dello Spettro. Seguendo questa logica, è chiaro dove ha sbagliato l’Occidente: le pratiche umane non sono sfuggite dal palmo del “diavolo”, quindi alla fine non hanno avuto successo.
Molti governi, grandi aziende e uomini d’affari possono ottenere i cosiddetti “benefici” dal PCC in superficie o in un dato momento, a spese dei principi morali, ma perderanno molto di più di quello che hanno guadagnato. Questi interessi superficiali istantanei sono in realtà veleni. Solo chi sa rinunciare agli interessi immediati, avrà un futuro luminoso.
Il PCC non è un partito politico o un potere politico nel senso normale: non rappresenta il popolo cinese, ma è il rappresentante degli spiriti malvagi comunisti sulla Terra. Collaborare con il PCC è uguale a danzare con il diavolo. L’amicizia con il PCC è uguale ad aiutare il male a spingere l’umanità in un vicolo cieco. D’altra parte, il contrattacco contro il PCC è una contesa tra la giustizia e il male: non si tratta di una disputa di interesse puramente nazionale, ma anche del futuro dell’umanità.
c. Come uscire da questa situazione?
La Cina e il mondo di oggi sono al crocevia del destino. Per i cinesi, il PCC, che ha debiti di sangue, non ha possibilità di miglioramento. Senza il Partito Comunista, la Cina sarà migliore; se questo cancro sarà rimosso, il futuro della Cina sarà pieno di vitalità. Per la gente del mondo, la Cina aveva una civiltà antica ed era un Paese cortese. Senza il Partito Comunista, la Cina diventerà un membro normale della civiltà mondiale: le sue risorse umane, materiali e culturali tradizionali diventeranno ricchezza comune di tutta l’umanità.
Le persone nella Cina continentale stanno lottando per le loro difficoltà e sempre più persone stanno riconoscendo l’essenza del PCC. A novembre nel 2004, è stato pubblicato il libro Nove Commentari sul Partito Comunista e ci sono sempre più persone che hanno ripreso il coraggio morale, il coraggio di abbandonare lo spettro comunista. Ci sono più di trecento milioni di persone che si sono dimesse dal PCC, e dalle sue organizzazioni affiliate. Se il mondo libero sosterrà questa tendenza e abbandonerà il PCC, lo spettro non potrà continuare a mantenerlo e non potrà agire liberamente nel mondo.
Il potente regime dell’ex Unione Sovietica si disintegrò improvvisamente; anche se gli artigli del PCC sono ovunque nel mondo, quando il mondo sarà in grado di riconoscerne la natura malvagia e di fare una scelta di giustizia, la disintegrazione del PCC potrebbe avvenire inaspettatamente.
L’ascesa del PCC è in gran parte dovuta al declino della moralità umana, che deriva dalla ricerca di interessi: gli occhi della saggezza sono stati coperti. Per superare questa difficoltà bisognerà riconquistare il coraggio morale, ripristinare i valori tradizionali e rafforzare la nostra fede in Dio.
Per sconfiggere uno spettro come il PCC non è sufficiente affidarsi esclusivamente al potere umano. Il potere dello spettro malvagio è molto maggiore, per il quale motivo il PCC può continuare ad espandersi. Ma il potere dello spettro non può mai confrontarsi con quello di Dio. Finché le persone sono con Dio e agiscono secondo la volontà di Dio, riceveranno la protezione da Dio e diventeranno molto potenti.
Il PCC è il nemico comune dell’umanità. Respingere le ambizioni del PCC è in effetti salvare il futuro della civiltà umana e salvare l’umanità. Il PCC sarà certamente eliminato da Dio. Contrastare il PCC per evitare il destino dell’eliminazione insieme col PCC è salvare l’umanità stessa.
Capitolo 18 (Parte I) | Conclusione |
Note bibliografiche
1. Nove commentari sul Partito Comunista, “Gli inizi del Partito Comunista Cinese” Capitolo II, https://www.epochtimes.it/news/gli-inizi-del-partito-comunista-cinese/
2. Qiao Liang and Wang Xiangsui, Unrestricted Warfare (Beijing: The PLA’s Literature and Art Press, 1999) [喬良、王湘穗:《超限戰》 (北京:解放軍文藝出版社,1999),頁1,頁62]. [In Chinese]
3. Ibid., 6 [喬良、王湘穗:《超限戰》(北京:解放軍文藝出版社,1999),頁1,頁6]. [In Chinese]
4. Qiao Liang and Wang Xiangsui, Unrestricted Warfare and Anti-Unrestricted Warfare: How Will Americans Counter the Chinese New Strategy? (Beijing: Changjiang Literature and Art Press, 2016) [喬良、王湘穗:《超限戰與反超限戰:中國人提出的新戰爭觀美國人如何應對》(北京:長江文藝出版社,2016]. [In Chinese]
5. Louisa Lim and Julia Bergin, “Inside China’s Audacious Global Propaganda Campaign,” The Guardian, December 7, 2018, https://www.theguardian.com/news/2018/dec/07/china-plan-for-global-media-dominance-propaganda-xi-jinping.
6. Mao Zedong, Selected Works on Journalism (Beijing: Xinhua Press) [毛澤東:《毛澤東新聞工作文選》(北京:新華出版社,1983),頁182]. [In Chinese]
7. “The CCP Spends Big Money Expanding Its Overseas Propaganda” [〈重金鋪路中共大外宣海外擴張〉,自由亞洲電臺,2015年11月5日],https://www.rfa.org/cantonese/news/propaganda-11052015084921.html. [In Chinese]
8. “China Spends 10 Billion Dollars on Overseas Propaganda Each Year” [〈中國每年用“100億美元推動外宣攻勢”〉,《BBC中文網》,2016年6月10日],http://www.bbc.com/zhongwen/trad/press_review/2016/06/160610_uk_press_china. [In Chinese.]
9. “Chinese President Xi Jinping Visits With CCTV America via Video Call,” CGTN, February 19, 2016, https://america.cgtn.com/2016/02/19/chinese-president-xi-jinping-visits-with-cctv-america-via-video-call.
10. Yuan Jirong, “Chinese TV Series Are Trendy in Africa,” people.cn [苑基榮:〈中國電視劇熱播非洲大陸〉,《人民日報》,2015年1月5日,第3版],https://web.archive.org/web/20160206004955if_/http://paper.people.com.cn/rmrb/html/2015-01/05/nw.D110000renmrb_20150105_3-03.htm. [In Chinese]
11. Koh Gui Qing and John Shiffman, “Beijing’s Covert Radio Network Airs China-Friendly News Across Washington, and the World,” Reuters, November 2, 2015, https://www.reuters.com/investigates/special-report/china-radio/.
12. Louisa Lim and Julia Bergin, “Inside China’s Audacious Global Propaganda Campaign,” The Guardian, December 7, 2018, https://www.theguardian.com/news/2018/dec/07/china-plan-for-global-media-dominance-propaganda-xi-jinping.
13. James Fallows, “Official Chinese Propaganda: Now Online from the WaPo!” The Atlantic, February 3, 2011, https://www.theatlantic.com/international/archive/2011/02/official-chinese-propaganda-now-online-from-the-wapo/70690/.
14. Donnelle Eller, “Chinese-Backed Newspaper Insert Tries to Undermine Iowa Farm Support for Trump, Trade War,” Des Moines Register, September 24, 2018, https://www.desmoinesregister.com/story/money/agriculture/2018/09/24/china-daily-watch-advertisement-tries-sway-iowa-farm-support-trump-trade-war-tariffs/1412954002/.
15. Bethany Allen-Ebrahimian, “Beijing Builds Its Influence in the American Media,” Foreign Policy, December 21, 2017, https://foreignpolicy.com/2017/12/21/one-of-americas-biggest-chinese-language-newspapers-toes-beijings-party-line-china-influence-united-front/.
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